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David Fincher

Cinema

David Fincher è uscito esausto da due stagioni di Mindhunter (che non si farà più)

David Fincher si accorda con Netflix per altri 4 anni. Non più serie tv ma solo lungometraggi. Perché? Mindhunter lo ha sfiancato.

Tempo di lettura: 3 minuti

David Fincher e Netflix. Un connubio storico e vincente. Fincher c’era quando Netflix passò da essere un servizio di noleggio dvd a domicilio a piattaforma streaming on demand. Era lì, pronto a mettere la sua firma alla regia e alla produzione della prima serie tv di sempre targata Netflix (House of Cards, per la cronaca). Ed era lì anche quando, diversi anni dopo, Netflix decise di rivolgersi a lui per lo sviluppo di una nuova serie, molto ambiziosa, ambientata negli anni ’70, con protagonisti due detective dell’FBI a giro per le carceri di massima sicurezza d’America a intervistare i serial killer più spietati per poi tracciarne un identikit psicologico. Fincher, al contrario di House of Cards, dove girò solo i primi episodi inziali pur continuando a restare nelle vesti di produttore esecutivo per il prosieguo, s’infilò a capofitto in questo nuovo e stimolante progetto, accantonando così per un momento – durato però quasi 4 anni – il grande schermo.

In Mindhunter, questo il titolo della serie, David Fincher cura la regia di molti episodi della prima stagione. Ne segue anche lo sviluppo creativo e produttivo. Lo fa, sebbene in misura minore, anche per la seconda stagione. Chi conosce i metodi di lavoro di David Fincher, sa quanto il regista di Denver sia pignolo, meticoloso, ossessivo (termini che spesso fanno rima con perfezionista) ai limite dell’impossibile. Finché una scena non viene come vuole lui, è in grado di “sequestrare” gli attori sul set ben oltre l’orario programmato per le riprese. Si narra che una scena della prima stagione di Mindhunter sia stata girata da Fincher ben 75 volte. Piccolo particolare: la scena aveva una lunghezza di ben oltre 9 minuti. Ne sanno qualcosa anche Jesse Eisenberg e Rooney Mara, “costretti”, sul set di The Social Network, a girare la stessa scena – quella iniziale – ben 100 volte.

David Fincher

David Fincher ha dichiarato in una recente intervista al sito francese Premiere di aver detto basta alla serialità televisiva. Per lui, girare due stagioni di Mindhunter è stato letteralmente sfiancante. Ne ha parlato anche con i capi di Netflix, confidandogli di non avere nessuna intenzione di proseguire il suo impegno per altri due anni nella lavorazione di Mindhunter. Parole che da una parte fanno male a chi è rimasto abbagliato, come il sottoscritto, da questa splendida serie tv, ben al di sopra della media delle proposte che offre il catalogo Netflix. Dall’altra, invece, rincuora sapere che Fincher ha stipulato un accordo con l’azienda di Los Gatos per altri 4 anni. Però niente serie tv, solo lungometraggi.

Mank, in arrivo su Netflix dal 4 dicembre, segna il suo agognato ritorno al cinema ed è il racconto degli sforzi fatti dallo sceneggiatore Herman Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman, per terminare il copione di Quarto Potere per conte di Orson Welles. Del film si parla già un gran bene e si pensa che possa dettare legge ai prossimi Oscar primaverili.

David Fincher

Fincher, con aria un po’ sorniona, afferma che, se il film venisse apprezzato e ricevesse dei premi, tornerà dai vertici Netflix “come un cogl***e arrogante per chiedergli di fare più film in bianco e nero“.
David Fincher è ufficialmente tornato al cinema!

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