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Lupin

Netflix

Omar Sy è Lupin, promossa la serie sul ladro gentiluomo

Vendetta, furti spettacolari, dramma e action sono gli ingredienti della prima parte della serie Lupin.

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Tempo di lettura: 3 minuti

E’ un vero gentiluomo. Ed un grande ladro. Ladro per vocazione, per letteratura e per vendetta, visto che a causa di un furto di cui non era colpevole, il padre è stato arrestato e si è poi ucciso in cella. E’ decisamente da vedere su Netflix la serie Lupin – con protagonista un Omar Sy in grandissimo spolvero – per la regia di Louis Leterrier.

La prima stagione, uscita l’8 gennaio, è composta di 10 episodi, 5 attualmente sulla piattaforma, le altre pronte all’uscita entro l’anno: sullo sfondo l’arresto di Babakar Diop, in cella per un furto di un antico collier di diamanti. Ad attenderlo il figlio Assane: attesa vana, visto che il papà finirà i suoi giorni morendo suicida in cella. Tanta la voglia di vendetta per il ragazzo, anche dopo 25 anni, passati tra un furto e l’altro, spesso di pregevolissima fattura, secondo i dettami letti all’interno del romanzo “Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo”, uno degli ultimi regali di suo padre.

Lupin

E così, tra un colpo e l’altro e tra un flashback e l’altro, si svela la vita di Assane, sposato con Claire e padre di Raoul, tra la scuola privata e l’incontro con la potente famiglia Pellegrini, tra l’arresto del padre e il suo ingresso in casa famiglia dopo l’incontro/scontro con il viscido ispettore Dumont, con cui troverà modo di vendicarsi in futuro.

Assane, uomo dalle numerose identità e dai furti spettacolari, si riappropria del collier che aveva portato all’arresto del padre e tenta di ripercorrere tutte le tappe che hanno portato il genitore al carcere prima e al suicidio poi. Sullo sfondo, la potente influenza del perfido Hubert Pellegrini, personaggio da tutti temuto ma non dal nostro Lupin, che sfrontatamente farà in modo di far entrare un drone in casa del milionario. Un drone messaggero di vendetta: l’uomo trova soltanto un biglietto su cui c’è scritto “La pagherai”.

Lupin

Vendetta da un lato, paura e quindi cattiveria dall’altro: Pellegrini fa in modo infatti di reprimere nel sangue l’alleanza tra Assane e Fabienne Beriot, giornalista che in passato si era scagliata contro l’impero di Pellegrini, finendo per questo ai margini della società e fuori da ogni redazione. I due pubblicano su Twitter la prova del coinvolgimento del magnate in una operazione di traffico di armi che ha portato poi all’attentato all’ambasciata francese di Kuala Lampur. Troppo per Hubert, che inizia facendo uccidere Fabienne e ponendo poi il mirino su Assane.

L’attesa per la seconda parte

L’attesa adesso è tutta per la seconda parte della prima stagione, inevitabile vista la fine della quinta puntata, che lascia spazio ad un seguito in maniera inequivocabile. Una fine non fine, un finale sospeso che rende ancora più eccitante l’attesa, e che rende soprattutto merito e giustizia all’interpretazione di Omar Sy, che ha ormai superato l’associazione con il personaggio di Quasi Amici e che si conferma un gran bel talento, spendibile sia nell’action che nel drama.

Omar Sy

Riuscirà Assane a vendicarsi di Pellegrini e dunque a riabilitare il padre Babakar e a salvarsi dalle indagini del povero Youssef Guedira – forse alter ego dello Zenigata giapponese? – unico poliziotto ad aver collegato i suoi colpi a quelli del “maestro” Lupin? Speriamo di avere presto una risposta!

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