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Elly Schlein

Attualità

Perché Elly Schlein è stata scelta come vicepresidente dell’Emilia-Romagna

Stefano Bonaccini, lo stratega vincitore delle elezioni in Emilia-Romagna ha scelto Elly Schlein come vicepresidente. Vediamo quali sono le principali motivazioni

Tempo di lettura: 3 minuti

Che Stefano Bonaccini fosse un’ottimo stratega lo si era già visto in campagna elettorale, riuscendo a massimizzare un appeal personale a costo anche di sacrificare il simbolo del partito e andando a vincere solo dove sapeva di poter vincere. La storia è nota: battuto Salvini (o Borgonzoni, che si è affrettata a contraddirsi e rimarrà senatrice) il governatore si è tenuto il trono dell’Emilia-Romagna. Calmate le acque ha scelto come vicepresidente della regione Elly Schlein: mossa intelligentissima, forse in parte scontata e obbligata, ma nondimeno decisamente strategica. Certo, Schlein è la persona che ha ottenuto più voti personali, ma non era obbligatorio sceglierla come vice presidente.

Prima di tutto: è donna, e in tempi di #metoo e parità di genere è un gran bel segnale. In secondo luogo, è giovane: ha 35 anni e in un ambiente imbolsito e zeppo di vecchi tromboni come quello della politica, una voce giovane e fresca sicuramente è una novità utile. Nonostante la giovane età, ha già una solida esperienza politica essendo stata eurodeputata nella passata legislatura (2014-2019). Anche l’appartenenza politica è importante per capire la scelta di Bonaccini: Schlein è una “indipendente di sinistra”, candidata nella lista “Emilia-Romagna coraggiosa”; in Europa è stata candidata con il PD, poi è passata a Possibile e adesso è una indipendente. È quindi una persona che può piacere sia alla sinistra più ingessata del PD che a quella più “a sinistra” così come alle sardine che ancora non hanno trovato una collocazione. Insomma: una giovane donna che può mettere d’accordo tutti.

Elly Schlein
Elly Schlein

Ma la strategia di Bonaccini non è finita qui. Elly Schlein, durante la lunghissima e durissima campagna elettorale per l’Emilia-Romagna, è stata una delle pochissime che è riuscita a mettere in difficoltà Salvini, fermandolo subito dopo un comizio e chiedendogli dei trattati di Dublino. Il leader della Lega ha cominciato a maneggiare il telefonino, chiedendo tempo e poi si è allontanato senza rispondere. Episodio che naturalmente è piaciuto molto a sinistra e ha contribuito a rendere ancora più popolare la figura di Schlein.

Per concludere, il carico da undici l’ha messo la stessa Schlein nella prima intervista dopo essere stata nominata vicepresidente: “ho amato molti uomini e ho amato molte donne. In questo momento sto con una ragazza e sono felice”. Il fatto che Schlein abbia fatto “coming out” sulla sua bisessualità subito dopo la nomina a vicepresidente non è un caso: è un messaggio alla comunità LGBTQ. E il messaggio suona più o meno così: in Emilia-Romagna non sarete discriminati, anzi, sarete protetti e ne potete stare certi perché uno dei massimi vertici fa parte della vostra comunità. Non è di certo un invito a trasferirsi in Emilia-Romagna, quanto un invito “turistico”. Del resto, le presenze turistiche in regione sono esplose negli ultimi anni (14 milioni in più in quattro anni, più di 60 milioni di turisti nel 2018) ed è evidente che Bonaccini punta anche su quello per dare lustro alla regione che amministra. In più, le regioni del Nord Italia sono tutte governate dal centro-destra a trazione leghista dove notoriamente i membri della comunità LGBTQ non sono particolarmente ben visti: trasformare l’Emilia-Romagna in un’oasi protetta in questo senso potrebbe essere una mossa vincente.

C’è probabilmente un’ultima ragione, molto sottotraccia: per Bonaccini è l’ultimo mandato e tra cinque anni si dovrà trovare un candidato che possa sostituirlo. Naturalmente in cinque anni la politica cambia moltissimo e non è detto che la situazione sarà simile all’attuale: ma quale candidato migliore di una giovane donna con una solida esperienza di amministrazione che piace ad un centro sinistra molto esteso ed è membro di una comunità fortemente caratterizzata come quella LGBTQ?

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