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L’Italia ha isolato il coronavirus. Cosa significa?

Il coronavirus è stato isolato in Italia. Vediamo che impatto ha questa scoperta a livello internazionale e quali sono gli ultimi dati sul virus

Tempo di lettura: 3 minuti

Da un paio di giorni, con toni entusiastici e trionfalistici vi viene comunicato cheil coronavirus 2019-nCoV è stato isolato, in Italia. Ma perché questo isolamento è così importante?

Del virus si sapevano già molte cose: ad esempio era stato sequenziato, ovvero si sapeva esattamente qual era il contenuto del suo RNA. Quindi, almeno in parte, si sapeva come funzionava il virus. Il problema dei virus, però, è che fuori dall’organismo ospite, sopravvivono poco. Il metodo di trasmissione classico è attraverso lo starnuto o la tosse: in sostanza l’individuo affetto da virus tossisce, alcune particelle di saliva rimangono in sospensione nell’aria e il primo che passa da lì e le inala viene infettato. È un metodo di trasmissione molto efficace negli ambienti affollati come le città, molto meno nelle campagne. Il fatto, però, è che una volta fuori dall’organismo il virus sopravvive nelle particelle di saliva poco tempo, poi, una volta che la saliva si altera, anche il virus muore.

Studiare il virus e capirne i suoi meccanismi è fondamentale per trovare una cura (che al momento non esiste), ma fino ad ora nessuno era riuscito ad isolare il virus.

Coronavirus

Come si diceva, i virus sono organismi molto fragili al di fuori dell’organismo ospite: sebbene sia relativamente semplice ottenere il virus da un paziente infetto, il difficile è far sopravvivere il virus e farlo replicare al di fuori del corpo umano. Il gruppo di ricercatrici (sono quasi tutte donne) dello Spallanzani sono riuscite nell’impresa e quindi da adesso in poi chiunque potrà replicare il virus a suo piacimento per studiarlo ed eventualmente trovare una cura efficace per debellarlo. Il successo è ancora più marcato perché i casi confermati in Italia sono solo due e quindi le ricercatrici italiane sono riuscite in un compito doppiamente difficile.

Naturalmente, oltre ad una importanza da un punto di vista medico, l’isolamento ha importanza anche da un punto di vista del prestigio internazionale: come spesso accade nella scienza, ha importanza chi arriva primo. Da questo momento in poi, qualunque istituto di ricerca avrà la possibilità di isolare il virus, basterà seguire le “istruzioni” italiane. Ma questo ci da prestigio (non che lo Spallanzani non fosse prestigioso) a livello internazionale e conferma l’Italia nel gotha della comunità scientifica internazionale.

Com’è ovvio, l’emergenza non è affatto passata e l’aver isolato il virus non significa aver trovato una cura, significa solo aver fatto un piccolo passo. Ma si deve essere realisti: è probabile che una cura non verrà mai trovata, così come non è mai stata trovata per SARS (che è un parente stretto di 2019-nCoV) e si dovrà aspettare che l’epidemia passi, così come era accaduto, appunto, con SARS. Fino a quando l’emergenza sarà in vigore, tuttavia, sarà necessario rispettare le precauzioni che i media vanno ripetendo da giorni.

Ministro Speranza e ricercatori

È importante sottolineare una cosa: i media sanno che i morti fanno più notizia dei vivi e quindi insistono sul numero di morti che attualmente in Cina sono 304 su oltre 14 mila infettati. La mortalità sarebbe quindi apparentemente attorno al 2%: il che renderebbe il virus pericoloso ma più o meno come una comune influenza.

Ma va detto che non sappiamo quali erano le condizioni di salute di quelle 304 persone. Com’è evidente a tutti, una polmonite ha più facilmente esito fatale se a contrarla è una persona anziana, o con un sistema immunitario già compromesso. Ovviamente un fumatore avrà più difficoltà ad affrontare la malattia e i primi casi sono più difficili da trattare perché non si sa come combattere il virus: le armi si affinano con il tempo. Il famoso ospedale costruito in 10 giorni, in Cina, servirà proprio a questo e con ogni probabilità il tasso di mortalità scenderà drasticamente (i due pazienti cinesi ricoverati in Italia, dove il sistema sanitario è eccellente, sono stabili), senza contare che in Europa al momento il numero dei casi è limitatissimo e il numero dei decessi è esattamente zero.

Insomma: in ogni caso, niente panico. E, soprattutto, ricordiamo che il virus colpisce tutti: cinesi, europei, americani, africani, quindi evitiamo di fare sciocche discriminazioni.

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