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Una scena di Sex Education 3

Netflix

Sex Education, un piacevole ritorno alle origini

“Sex Education” – terza stagione – segue le vicende degli stessi protagonisti delle serie precedenti riuscendo a tirare le fila di tutte le storie e lasciando meno cose in sospeso rispetto alla serie precedente.

Tempo di lettura: 3 minuti

Sex Education, una delle serie Netflix più amate dagli abbonati, torna per la terza stagione. Molte cose sono cambiate, dentro e fuori lo schermo, rispetto alla stagione precedente. Quest’ultima serie sembra un ritorno al passato (alla prima stagione) senza dimenticare però le esperienze accumulate durante la seconda serie.

Cosa è cambiato fuori dallo schermo

Gli episodi delle serie, soprattutto quelle Netflix, hanno tutte lo stesso schema: si aprono e si chiudono con un cliffhanger che ha lo scopo di tenere incollato lo spettatore e spingerlo a guardare l’episodio successivo in binge watching. Sex Education non si è mai sottratto a questa regola. Tuttavia, nella seconda stagione, a circa metà episodio, c’era sempre una vera e propria pillola di educazione sessuale, inserita sempre un po’ troppo forzatamente all’interno del discorso. Se ne perdeva in fluidità. In questa terza stagione la scrittura degli episodi è invece tornata ad una struttura più classica ed estremamente più fluida. Inoltre ci si torna a concentrare sui personaggi e le loro storie, che poi sono la vera fortuna di Sex Education.

Cosa è cambiato dentro allo schermo

Alla fine della seconda stagione un’epidemia di clamidia aveva portato la scuola di Moordale ad essere soprannominata “La scuola del sesso” e alla rimozione del preside Groff. In questa nuova stagione, quindi, ci sarà una nuova preside che tenterà in tutti i modi di ripristinare il buon nome della scuola. Otis, il protagonista, fa sesso occasionale con la più improbabile delle partner mentre sua madre deve fare i conti con il suo passato.

Una scena di Sex Education 3

A parte l’inserimento del personaggio della preside, e di una persona non binaria, Sex Education 3 segue le vicende degli stessi protagonisti delle serie precedenti riuscendo a tirare le fila di tutte le storie e lasciando meno cose in sospeso rispetto alla serie precedente.

Il futuro di Sex Education

Come al solito, quando si finisce una serie, ci si chiede: “Ma ci sarà un seguito?”. Sebbene molte porte siano lasciate aperte e alcuni degli attori protagonisti abbiano apertamente parlato di serie 4 o addirittura 5, Netflix non ha ancora rivelato i suoi piani. La serie, comunque, conclude in modo soddisfacente alcune delle storie principali, lasciando in sospeso invece quelle minori. In realtà c’è un problema di fondo: in Sex Education 3 i protagonisti sono all’ultimo anno di liceo, quindi diciassettenni, ma i protagonisti principali sono ovviamente ben più grandi. Asa Butterfield (Otis) ha ormai 24 anni. Emma Mackey (Maeve) ne ha 25 e un film su Emily Brontë in uscita. Ncuti Gatwa (Eric) ha addirittura 29 anni: sarebbero poco credibili nei ruoli di diciottenni- nel caso di una quarta stagione che riprenda esattamente da dove è finita la terza.

Una scena di Sex Education 3

Sex Education si conferma una serie di altissima qualità, tra le realizzazioni di punta del colosso americano Netflix: scritta e girata con il giusto dispendio di risorse. Questa terza stagione, in particolare, offre una vastità di spunti interessanti, forse ancora di più rispetto alle serie precedenti visto che tutti i protagonisti sono più maturi e i loro problemi più generali. Ma soprattutto, in questa terza serie, si torna a parlare, più che di sesso, di amore. Ed è in questo che Sex Education eccelle: nel raccontare storie d’amore (che magari finiscono) e nel ricordarci che l’amore non ha limiti.

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