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Charlie Chaplin "Il Circo"

Cinema

L’acrobata Chaplin: sulla nascita dell’attore cinematografico

Nel film “Il Circo”, Chaplin ci mostra simbolicamente e concretamente il passaggio epocale dall’arte dell’acrobata all’arte dell’attore cinematografico, rivelandone sia il filo conduttore che la differenza sostanziale, e nello stesso tempo rendendo omaggio alla famiglia di artisti nella quale era cresciuto.

Tempo di lettura: 3 minuti

Come accadde che l’acrobata, il giocoliere, il funambolo, il clown, divennero le figure che affascinarono e nelle quali si identificarono gli artisti e gli intellettuali dei secoli ‘800 e ‘900: questo è spiegato nel suo stile limpido da Jean Starobinski in “Ritratto dell’artista da saltimbanco”, un suo saggio del 1970 curato da Corrado Bologna e pubblicato nel 2018 per Abscondita.

Il saltimbanco è quel Salvatore che come un guastafeste irrompe sull’ordine costituito dal potere, rievocando arcaiche energie con l’abilità e il prestigio del suo corpo, sacrificandosi in uno sberleffo che rivela l’autentica natura umana.

Gli attori di prosa, proprio a partire da quei due secoli e sempre più negli ultimi decenni – anche a causa della loro quasi esclusiva destinazione cinematografica e televisiva, e sempre meno teatrale – hanno visto atrofizzarsi il loro rapporto col pubblico: è forse tempo che ritornino a lezione dai clown del circo. Osservando da vicino questi testimoni dell’antica arte dello spettacolo, ci si può rendere conto di come in tutto quello che essi “sono” – dal costume, al trucco, alla gestualità, al ritmo, alla voce, al sudore – abbiano conservato l’antica maestria di sapersi relazionare con chi assiste ai loro spettacoli, quella capacità di incarnare una confidenza e un agio con la scena circostante, che rende quell’antica arena circolare il vero fuoco acceso dell’essere attore e dell’evento teatrale.

Il film “Il Circo” di Charlie Chaplin, uscito nel 1928, costò al suo autore e protagonista un sacrificio psicologico personale oltre che economico.

Nella foto qui sotto lo vediamo come un clown triste mentre stanno andando a fuoco gli studios dove lo stava girando nel 1926.

La leggenda dice che Chaplin sia nato in una carovana di zingari, ma è certo che i suoi genitori fossero due attori di varietà, con i quali ha debuttato sul palcoscenico da bambino. A 11 anni lavorava in una compagnia dove recitava il famoso clown Marceline. A 17 anni era ne “Il Circo di Casey”, un misto di varietà e numeri circensi, dove poi lavorò anche insieme a Stan Laurel.

Nel film “Il Circo” vediamo che Charlot non riesce più a “copiare” o “re-citare” i fantastici numeri comici dei clown: lo divertono fino alle lacrime, ma quando viene invitato a rifarli, ne è incapace, sbaglia, perché lui non re-cita. È Charlot, è vero, è se stesso, ed è questa sua autenticità che – involontariamente – farà ridere il pubblico del circo, e lo porterà al successo. Un successo che dura fin quando non vede minacciato il suo amore per la bella acrobata, che poi però s’invaghisce di un altro possente e bell’acrobata. Charlot ha l’occasione per sostituirlo sulla corda e sfidarne l’abilità, per risultare il vincitore agli occhi della bella. Si inventa e costruisce il trucco della corda, invisibile agli occhi degli spettatori, per non rischiare di cadere e morire, ma ancora una volta si presenta lo sberleffo che colpisce gli acrobati e i clown: la corda si sgancia, e lui inizia a compiere una serie di numeri – sul filo della morte – “non copiati – non recitati”, involontari, che mostreranno le sue straordinarie capacità “sovrumane”. Capacità che però in questo caso, in questa storia, in questo film, sono irreplicabili. Dovrà dunque lasciare il circo, la sua amata acrobata al suo amato acrobata, e lui tornare alla strada, di nuovo vagabondo, come gli artisti del nuovo secolo.

Charlot dunque non riesce più a recitare per il circo, sta recitando ormai per altri spettatori, che lo guarderanno su uno schermo: è la nascita dell’attore cinematografico. Che però con questo film vuol mostrare il suo infinito debito verso gli acrobati, i clown e il circo.

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