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Un derby da Oscar e la frenata della Signora

Dalla lotta a tre in testa, alle rivelazioni di questo campionato fino alla polemica Var. Ecco quanto accaduto nella ventitreesima giornata di Serie A.

Tempo di lettura: 3 minuti

Dalla lotta a tre in testa alle rivelazioni di questo campionato, fino alla polemica Var. Ecco quanto accaduto nella ventitreesima giornata di Serie A.

Che bagarre in testa!

Con la sorprendente sconfitta della Juventus a Verona, la Serie A diventa il campionato più emozionante e combattuto d’Europa. In un solo punto troviamo ben tre squadre: Juventus e Inter a 54 punti, Lazio a 53. Sembra sia finito il tempo del dominio bianconero che aveva caratterizzato le ultimi stagioni di A. I ragazzi di Sarri restano chiaramente i favoriti per la conquista dello scudetto, ma per portare a casa il nono titolo consecutivo dovranno ritrovare la fame e la cattiveria giusta. Attenzione però all’Inter, guidata da un allenatore vincente come Antonio Conte, capace di trionfare al primo anno con Juventus e Chelsea. Da non sottovalutare neanche la Lazio di Inzaghi, imbattuta da 18 giornate, che a differenza delle altre due rivale non dovrà affrontare impegni infrasettimanali nelle coppe.

Un derby più pazzo che mai

Un derby così pazzo non poteva che essere vinto dalla squadra più pazza della storia, l’Inter. Una sceneggiatura non originale degna di un premio Oscar.

Un primo tempo che ha visto il Milan sorprendere i cugini sotto tutti i punti di vista, tanto da chiudere in vantaggio 2-0. Partita in ghiaccio? Certo che no, perché i ragazzi di Conte sono stati capaci di ribaltare il match vincendolo per 4-2. I nerazzurri confermano di avere il carattere del proprio allenatore (con un po’ della solita pazzia). Una vittoria che, per come è maturata, potrebbe rivelarsi determinate per il finale di stagione. Tanti i rimpianti per i rossoneri che, con il calo fisico di Zlatan, hanno letteralmente perso la bussola. È un Milan Ibra-dipendente?

Verona e Bologna; la provincia che vuole l’Europa

Due vittorie sorprendenti, due vittorie che sanno d’Europa per Verona e Bologna. Juric da una lezione di calcio a Sarri, al quale non basta un super Ronaldo, in gol da 10 giornate consecutive. Una settimana pazzesca per i gialloblù, che dopo aver fermato il Milan e la Lazio, con la vittoria in rimonta sulla capolista salgono al sesto posto.

Rabiot e Pazzini

Più in basso di una posizione troviamo il Bologna, che venerdì sera ha sbancato l’Olimpico: terza vittoria consecutiva, ispirata da un grandissimo Musa Barrow e dal solito Orsolini. E ora i ragazzi di Mihajlovic sentono il sapore dell’Europa.

L’impresa del Lecce guidato da un Lapadula ritrovato

Dopo lo splendido 4-0 al Torino, il Lecce conquista altri tre punti fondamentali espugnando il San Paolo. Dopo un’ottima campagna acquisti, i ragazzi di Liverani sembrano aver trovato la quadratura giusta per puntare alla salvezza. Il protagonista di ieri è stato un ritrovato Lapadula, autore di tre gol nelle ultime due giornate e migliore realizzatore leccese dai tempi di Di Michele (stagione 2011/12). Sabato al Via del Mare arriva la prima Spal di Di Biagio.

Perché depotenziare la Var?

Marusic e Bruno ALves

La ventitreesima giornata ci lascia con due episodi che hanno fatto molto discutere: il primo tra Milik e Donati in Napoli-Lecce e il secondo tra Acerbi e Cornelius in Parma-Lazio. A giudicare da questi due casi la Var é diventata uno strumento accessorio, non più visto come un aiuto per il direttore di gara. In entrambi gli episodi incriminati i due arbitri hanno deciso in solitaria senza il sostegno della tecnologia. Così come è chiaro che la tecnologia non potrà mai rappresentare la perfezione, è altrettanto chiaro che non può più essere vista come un nemico per il direttore di gara.

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