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Netflix ai prossimi Oscar potrebbe fare la storia

All’edizione 2021 degli Oscar Netflix potrebbe dettare legge stabilendo il record storico di nomination con i suoi film.

Tempo di lettura: 7 minuti

Il 2020 cinematografico è stato segnato in maniera indelebile dalla pandemia di coronavirus. Molti titoli in programma sono stati riprogrammati a tempi migliori a causa della chiusura delle sale (un esempio di questi è Wonder Woman 1984). Una parte di questi film ha deciso di non restare ferma ai box per troppo tempo, affacciandosi allo streaming. Alcuni titoli sono stati resi disponibili previo pagamento di un ticket (una sorta di pay-per-view), altri hanno trovato approdo nei cataloghi dei principali streamer come Amazon Prime Video, Disney+ e Netflix.

Il gigante di Los Gatos, nella seconda parte del 2020, ha lanciato una serie di titoli che hanno tutte le carte in regola per guadagnarsi svariate nomination ai prossimi Oscar del 25 aprile 2021. A dirla tutta, Netflix potrebbe andare incontro a uno storico record di candidature al momento detenuto dalla Metro-Goldwyn-Mayer che ottenne cinque nomination alla nona edizione degli Academy Awards nel 1937. E ci sono anche buone chance che Netflix trionfi nella categoria principale, quella di Miglior Film, dove finora ha sempre fallito nonostante la presenza di titoli come The Irishman di Martin Scorsese e Roma di Alfonso Cuaron.

La MGM ha raggiunto questo record quando l’Academy ha nominato ben 10 titoli della sua scuderia nella categoria Miglior Film. Quell’anno a trionfare fu il musical della durata di oltre 3 ore Il paradiso della fanciulle, portando a casa tre statuette tra cui quella per Miglior Film. A essere nominati furono anche: La donna del giorno, Giulietta e Romeo, San Francisco e Le due città.
A quel tempo, la MGM era il peso massimo indiscusso di Hollywood in quanto fucina di talenti come Shirley Temple, Clark Gable, Judy Garland, Spencer Tracy, Katharine Hepburn e molti altri. Il roster di star era così ampio che lo studio una volta si vantava di “avere più stelle del cielo“.

Netflix a caccia di record

Il prossimo anno Netflix può vantare su una vasta serie di titoli di ottima qualità da “posizionare” nelle varie categorie degli Oscar. A cinque mesi esatti dalla conclusione della stagione dei premi (non solo gli Academy, ma anche tutti gli altri riconoscimenti sono stati posticipati di qualche mese), è ancora presto per affermare se Netflix riuscirà a battere il record detenuto dalla MGM.

Oscar

Va sottolineato che questo è l’ultimo anno di votazione a “scala mobile” per la categoria di Miglior Film. Da quando questa regola è stata adottata nel 2011, la lineup ha portato ad avere otto o nove candidati. Con gli Oscar 2022, l’Academy tornerà a una selezione di 10 titoli per la loro categoria più ambita, consentendo agli elettori dell’ Academy of Motion Picture Arts and Sciences di selezionare 10 film nelle loro votazioni. Con il sistema attuale, un film vince se risulta il numero uno con più della metà dei voti disponibili (esempio: se i giurati fossero 8.000 dovrebbe essere segnalato come numero uno da almeno 4.001 di essi). Se nessun titolo ce la fa, allora il film che ha ricevuto meno voti come numero uno viene escluso dalla lista.

Il tris d’assi di Netflix

Mank di David Fincher e Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin sono i titoli Netflix ad avere più chance non solo a ricevere maggiori candidature, ma anche di finire nella categoria principale. Entrambi hanno ricevuto ottime recensioni dalla critica e possono vantare molti degli elementi che tipicamente vengono riconosciuti positivamente dall’Academy. Circa il 63% degli elettori si trova nei comparti tecnici di una produzione cinematografica, cosa che può tornare molto utile per Mank nel ricevere riconoscimenti nelle categorie come Miglior Fotografia e Miglior Missaggio Sonoro. Il film di Sorkin può dire la sua, invece, nelle categorie di Miglior Sceneggiatura e quelle relative alle perfomance attoriali.

MANK

Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe è il titolo della lista Netflix a seguire i film di Fincher e Sorkin e, a parte le buone critiche avute dal film, la matematica e i precedenti ruotano a suo favore. Il compianto Chadwick Boseman potrebbe entrare nella contesa della statuetta a Miglior Attore Protagonista. Supponendo che Boseman potrebbe unirsi a Peter Finch (“Quinto potere”) nel vincere l’Oscar postumo come Miglior Attore (a Heat Ledger andò quello come Miglior Attore Non Protagonista per il ruolo di Joker), il film quasi certamente riceverà una nomination come Miglior Film. Negli ultimi 50 anni, ci sono stati solo 10 vincitori come Miglior Attore i cui film non hanno ricevuto la nomination come miglior film. Negli ultimi 20, ce ne sono stati solo tre: Jeff Bridges in Crazy Heart, Forest Whitaker in L’ultimo Re di Scozia e Denzel Washington in Training Day. Con Ma Rainey’s Black Bottom, che potrebbe anche ottenere una nomination come Miglior Attrice per Viola Davis, il film ha tutte le carte in regola per entrare a far parte del club dei migliori contendenti a Miglior Film.

E gli altri?

I 3 film Netflix appena citati sono sicuramente i titoli più forti che il gigante dello streaming può vantare per il 2020. Per i restanti, la situazione appare più indefinita.

Per loro natura, i musical hanno sempre diviso il pubblico e la critica, motivo per cui nonostante The Prom di Ryan Murphy abbracci temi come l’inclusività e la lotto all’omofobia, il film resterà in una sorta di limbo fino a quando le principali associazioni come PGA e SAG non comunicheranno le loro nomination. Su Twitter, negli ultimi giorni, ci sono state critiche poco lusinghiere sulle canzoni rap interpretate da Meryl Streep in The Prom, elemento che può sfavorire la rincorsa alle nomination da parte del film.

Da 5 Bloods di Spike Lee sembra un veicolo forte per far ottenere la prima nomination della sua carriera all’attore Delroy Lindo e forse anche a Chadwick Boseman come Miglior Attore non Protagonista (sarebbe il primo attore scomparso ad essere candidato in due categorie per due film diversi). Ma il tempo non è mai un buon alleato quando si tratta di mantenere elevata l’attenzione degli elettori dell’Academy. Da 5 Bloods è uscito a inizio estate e nei quattro mesi successivi ci sono stati molti ottimi film, anche e soprattutto targati Netflix, che hanno distolto l’attenzione da questo titolo.

Delroy Lindo in una scena del film di Spike Lee

The Midnight Sky di George Clooney è il film più ambizioso che l’attore e regista abbia mai realizzato nella sua carriera. Clooney è sempre stato un nome molto in voga in ottica Academy, vincitore come Miglior Attore non Protagonista per Syriana del 2006 e come Miglior Film per la co-produzione di Argo di Ben Affleck nel 2012. Insieme a Walt Disney e ad Alfonso Cuaron, George Clooney detiene il record di nomination in sei categorie diverse. The Midnight Sky, in uscita su Netflix il 23 dicembre, potrebbe avere delle buone chance di candidatura nelle categorie che riguardano la scenografia, la fotografia, la colonna sonora originale e gli effetti visivi.

Capitolo a parte per Pieces of a Woman, film che Netflix si limiterà a distribuire dal 7 gennaio prossimo dopo il passaggio nel concorso all’ultima Mostra del Cinema del Cinema di Venezia. Ci sono buone probabilità per il film di Kornél Mundruczó di ottenere una canditura nella categoria di Miglior Attrice per Vanessa Kirby, ma essendo un film difficile e per certi versi respingente la nomination non appare così poi del tutto scontata.

Vanessa Kirby in Pieces of a Woman

Poche chance di entrare nelle categorie che contano per La vita davanti a sé di Edoardo Ponti (forse Sophia Loren potrebbe agguantare una storica nomination come Miglior Attrice, ma la strada si preannuncia molto tortuosa per un film considerato “piccolo”) e La tigre bianca con Priyanka Chopra Jonas. Idem per The 40-Year-Old-Version di Radha Blank e per lo splendido Sto pensando di finirla qui di Charlie Kaufman, considerati troppo di nicchia sebbene Kaufam può vantare dalla sua ben 4 nomination con una vittoria per miglior sceneggiatura (il film era Eternal Sunshine of the Spotless Mind).

Altri record da infrangere

Un altro record che Netflix tiene in osservazione è quello relativo all’edizione degli Oscar del 1974. C’è stata solo una volta nei 92 anni di storia della cerimonia più prestigiosa di Hollywood che uno studio dominasse un’intera categoria. La Paramount Pictures nella categoria dei migliori costumi trionfò con Il Grande Gatsby con altri 4 titoli candidati della sua scuderia: Chinatown, Daisy Miller, Il Padrino Parte II e Assassinio sull’Orient Express. Un record che appare altamente improbabile da battere, anche se Netflix potrebbe avvicinarsi. A rompere le uova nel paniere potrebbe pensarci Frances McDormand con la sua performance in Nomadland, film vincitore del Leone d’Oro all’ultima Mostra di Venezia.

Frances McDormand

Nonostante l’elevato numero di titoli posticipati al nuovo anno (007 su tutti), l’edizione 2021 degli Oscar può essere ricordata come quella che vanta il maggior numero di titoli diffusi in streaming della storia. Oltre a Netflix, anche Amazon (Uncle Frank con un gigantesco Paul Bettany), Apple Tv+ (Greyhound – Il nemico invisibile con Tom Hanks e On the Rocks di Sofia Coppola), HBO Max (Let them talk di Steven Soderbergh) e Hulu (Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani) possono dire la loro iniziando la campagna per alcuni titoli forti.

Le ambizioni di Netflix non si riducono soltanto a infrangere il record di candidature ma si spingono ben più in alto. Netflix vuole vincere a ogni costo l’Oscar come Miglior Film con uno dei suoi titoli. Lo scorso anno ci è andata vicinissima con The Irishman e Storia di un matrimonio, nel 2021 vuole dettare legge. Gli avversari sono avvisati.

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