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Maria Sharapova

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Ciao Maria Sharapova, Miss Tennis e non solo

Il 26 Febbraio 2020 Maria Sharapova abbandona il tennis giocato. Un omaggio ad un’icona del tennis contemporaneo, ad una business woman incredibile e ad un atleta eccezionale.

Tempo di lettura: 6 minuti

Lo scorso 26 Febbraio il mondo del tennis è stato sconvolto da una notizia: Maria Sharapova, 32 anni, ex numero 1 WTA e vincitrice di 5 Slam, annuncia il suo addio dai campi da gioco. Il suo ritiro era molto atteso, visto i continui infortuni della tigre siberiana e delle ovvie sconfitte in cui è incappata, ma comunque è stata una doccia fredda per i tanti appassionati di questo sport e, soprattutto, per i suoi milioni di tifosi, che attendevano un suo ritorno in grande spolvero, vista la recente collaborazione con Riccardo Piatti.

A differenza della sua vita nel campo, sempre sotto i riflettori e sempre da grande star, il suo ritiro è stato silente. Si è affidata a Vanity Fair e Vogue, due delle riviste più glamour del pianeta, per annunciare, attraverso una video-intervista, l’intenzione di appendere la racchetta al chiodo e di dedicarsi alle innumerevoli attività che la Sharapova seguiva. Non ci saranno ulteriori partite, non ci sarà un tour d’addio. La partita persa contro la Vekic agli Australian Open 2020 è stato il suo canto del cigno.

Bella, glaciale, tignosa, talentuosa, Maria Sharapova può esser definita in tanti modi. Donna poliedrica, è l’unica dotata di talento e bellezza che ha saputo coniugare un’attività agonistica eccellente con il luccichio dei brand e dello star system. Maria non è solo una campionessa, è una vera icona del tennis contemporaneo.

Maria Sharapova e il Tennis: da Bollettieri al Career Slam

La bella Maria, siberiana, classe ’87, inizia a giocare a tennis a 4 anni. A 6 anni viene notata da Martina Navratilova, stella del tennis, che suggerisce ai familiari, umili, di trasferirsi negli States. Il padre Yuri si trasferisce con lei, iniziando un periodo di sacrifici per permettere alla promettente figlia di studiare nelle migliori accademie. Nel ’95 si iscrive all’Accademia Bollettieri, una delle migliori al mondo, dove la Sharapova inizia ad emergere come uno dei maggiori talenti dell’Accademia.

Maria Sharapova

Dopo una breve parentesi juniores di buon livello, nel 2003 viene premiata come miglior esordiente WTA a soli 16 anni, dopo la vittoria dei primi due titoli. Nel 2004, però, arriva la consacrazione: da sconosciuta trionfa a Wimbledon, sconfiggendo quella che diventerà la sua nemesi, Serena Williams, che batterà anche alle Finals di Los Angeles.

Inizia la Sharapova Mania. Maria diventa la giocatrice più amata dal pubblico, la più desiderata da tornei e sponsor, la più pagata, complice una bellezza da top model, inusuale nel mondo del tennis. Grazie alla rigida educazione ricevuta, la Sharapova, nonostante la giovane età, riesce a mantenersi al top delle classifiche. Raggiunge nel 2005 la vetta della classifica, prima russa a riuscirci, e nel 2006 e nel 2008 trionfa rispettivamente agli Us Open e agli Australian Open.

Il declino delle Williams e la straripante forma della Sharapova lascia presagire un dominio di fattura russa, ma il destino beffardo rischia di rovinare i piani di Maria. Dopo Wimbledon, nel 2008 Maria viene operata a causa di un grave infortunio alla spalla, che rischia di fermare la sua carriera. Ritornata nel 2009 al tennis giocato, durante i primi anni sembra vedere una Sharapova non più al top, lontana dal caterpillar ammirato in precedenza.

Maria, però, è dura da abbattere. Grazie ad una tigna fuori dal comune, tra il 2011 e il 2012 riesce a raggiungere due finali Slam, a Wimbledon e agli Australian Open, e a rompere il tabù terra rossa, prima trionfando per ben due volte agli Internazionali d’Italia, che vincerà nuovamente nel 2015 per una splendida tripletta, e poi conquistando il Roland Garros, completando il Career Slam. Il palmares, che conta quasi tutti i titoli che contano (mancano Miami e l’Oro Olimpico), si arricchisce nel 2014 di un altro titolo parigino.

Maria Sharapova a Parigi

Nel 2016, però, la splendida carriera di Maria viene macchiata dal Meldonium Gate. La Sharapova, infatti, fu trovata positiva durante gli Australian Open 2016 al Meldonium, sostanza bannata solo qualche settimana prima, usata frequentemente da molti atleti russi. La Sharapova affronta di petto la situazione, assumendosi tutte le responsabilità. La punizione, eccessivamente severa, la tiene lontana dai campi per ben 16 mesi (ridotta rispetto ai 24 iniziali). Al ritorno Maria sembra mentalmente la tigre di sempre. I tornei WTA fanno a gara per donare WC, ampiamente criticate da molte colleghe, ma il fisico continua a rovinare i piani della bella siberiana. Dal ritorno post squalifica è riuscita a giocare pochissimi tornei, tra cui Tjianjin 2017, ultimo alloro in bacheca. L’impossibilità di competere ai suoi soliti livelli e i continui malanni hanno costretto Maria ad abbandonare il tennis giocato.

Maria Sharapova e i colleghi: dalla stima di Djokovic e Nadal alle gelosie delle colleghe

Dotata di un tennis aggressivo e potente, Maria Sharapova è stata sempre elogiata per la sua innata capacità di lotta. Sono innumerevoli le partite capovolte e vinte, i game vinti nonostante i doppi falli, la capacità di giocare qualsiasi punto senza alcun timore. Questa forza mentale accompagnava la sua classe, la sua bellezza in campo. E’ stata sempre la giocatrice più elegante, quella con i completini più cool (indimenticabile il suo completino nero tempestato di swarowski, disegnato da Tisci per gli Us Open 2017). Il celebre grunting si affianca ad un atteggiamento in campo sempre professionale: mai una racchetta rotta, rare le discussioni e i commenti fuori posto.

Maria Sharapova voleva vincere. Ha sempre dichiarato di trovare difficoltà nell’essere amica di un’avversaria, qualcuno che da un momento all’altro avresti affrontato in campo, volendo solo batterla. Idolo di molte giovani tenniste, come l’ultima vincitrice degli Australian Open Sofia Kenin, ha destato molte antipatie e, forse, anche gelosie tra le colleghe per questo suo essere fredda e schiva. Le antipatie sono cresciute ancor di più dopo la squalifica per doping e, infatti, poche colleghe si sono espresse con elogi alla notizia del ritiro. Andrea Petkovic, giocatrice tedesca, le ha dedicato un articolo all’interno di una rivista tedesca, mentre Petra Kvitova, che la sconfisse nella finale di Wimbledon 2011, le ha dedicato un bel post di stima, celebrando le estenuanti partite l’una contro l’altra.

Maria Sharapova

Maggiori elogi arrivano dal circuito maschile. Alle parole del giovane Sinner, compagno di allenamenti di Maria all’Accademia Piatti, che hanno descritto la bella persona che è Maria, sono seguiti gli elogi di Tsitsipas, l’ex fidanzato Dimitrov e dei due amici Nadal e Djokovic, che hanno riconosciuto il peso storico della Sharapova nel tennis contemporaneo.

Maria Sharapova e gli sponsor: da ragazza copertina a business woman

Aiutata da una bellezza eterea, la Sharapova, dopo la vittoria a Wimbledon, è diventata non solo una regina del tennis, ma anche la preferita dei tifosi e degli sponsor. La Sharapova, nonostante in campo abbia prevalso la Williams, fuori non ha avuto rivali. Per un decennio l’atleta donna con il maggiore guadagno, la Sharapova ha chiuso la sua carriera con un patrimonio, tra prize money e sponsor, di circa 325 milioni di dollari. Nel tennis è seconda solo a Roger Federer. Motorola, Tag Hauer, Evian, Tiffany e tanti altri gli sponsor che hanno inondato Maria di milioni di dollari. La Nike l’ha sempre vestita in campo, dedicandole una sua linea personale e iniziando con lei una collaborazione in progetti, come le scarpe Cortez.

Elegante e bellissima, è stata presente a numerosi eventi mondani, come gli Oscar e il Met Gala. Nel 2012 diventa imprenditrice e crea un brand, Sugarpova, di caramelle – le più note a forma di palline da tennis e di labbra – e di recente anche di cioccolata. La Sharapova ha già chiaro il suo futuro: sarà una business woman. Durante la sospensione per doping ha frequentato un corso ad Harvard. Per molti il suo potenziale manageriale è pari a quello tennistico.

Maria Sharapova: l’inizio della fine?

Maria Sharapova è stata una tennista, una ragazza da copertina, una grande imprenditrice. E’ stata tante cose, una vera icona del tennis, che si è arresa solo al suo fisico, non all’unisono con la sua testa, ancora pronta a lottare, imbattibile, UNSTOPPABLE, come il titolo della sua autobiografia, pubblicata nel 2017.

Maria Sharapova

Con Maria Sharapova inizia la fine di un’epoca, l’epoca delle grandi icone del tennis femminile, che si chiuderà con il ritiro delle altre due stelle del tennis contemporaneo, le sue acerrime nemiche, le sorelle Williams. In un circuito femminile sempre più in crisi per la mancanza di una vera leader, non di campionesse, il carisma e la passione di Maria Sharapova mancheranno. Siamo sicuri, però, che, qualunque sfida affronterà, ne uscirà vincitrice, come quel lontano Luglio 2004, con la stessa grinta, con la stessa grazia, con la stessa forza.

Grazie di tutto Maria, ci mancherai.

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