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Tom Hardy in Locke

Cinema

Locke. Il dramma di Steven Knight dentro un abitacolo

Locke, film del 2013 diretto da Steven Knight, è un film claustrofobico incentrato sul dramma di un uomo in cerca di redenzione. Disponibile su Amazon Prime Video.

Tempo di lettura: 4 minuti

Locke è un film del 2013, passato forse un po’ in sordina. È una scommessa vinta. Un road movie fin troppo semplice all’apparenza, girato in sole otto notti e basato su un’idea originale ma di non facile realizzazione: raccontare i dilemmi della coscienza di un uomo in tempo quasi reale, avendo a disposizione una sola location (l’abitacolo di un’auto), ottantacinque minuti, un intreccio inesistente e un solo attore di cui vedremo solo il volto. Se l’attore è Tom Hardy, che impersona per la prima volta un uomo comune senza maschera o eccessiva caratterizzazione, e il regista/sceneggiatore Steven Knight, l’impresa non poteva che riuscire.

Tom Hardy in una scena tratta da Locke
Tom Hardy in una scena tratta da Locke

Abbattendo il confine tra visibile e non-visibile, tra detto e non-detto, Knight ci regala un gioiello dal ritmo dinamico e nervosamente fluido dove la tensione sale di minuto in minuto. Il protagonista si chiama Ivan Locke ed è un ottimo costruttore di edifici, amorevole marito, padre di due figli e uomo di solidi valori. Lo vediamo salire in auto, lasciare il cantiere e intraprendere un viaggio dalle Midlands a Londra, viaggio in cui metterà in discussione tutta la sua vita. Se quando parte, immerso in un’atmosfera notturna quasi rassicurante, ha un lavoro, una casa, una famiglia, dopo aver ricevuto la telefonata di Bethan, riscriverà, per sua scelta, la sua intera esistenza.

Tom Hardy in una scena tratta da Locke
Tom Hardy in una scena tratta da Locke

Restando fedele alla sua poetica di redenzione, Knight, già sceneggiatore di film come Piccoli affari sporchi (2002) e La promessa dell’assassino (2007) e oggi famosissimo creatore di Peaky Blinders e Taboo, affida al suo protagonista una scelta difficile che in poche ore lo definirà come essere umano, sottolineando l’importanza dell’assunzione della responsabilità, per quanto scomoda e terribile essa sia. Ci identifichiamo subito con questo uomo tutto casa e lavoro, che alla vigilia della sua più importante prova come costruttore (la maggiore colata di cemento d’Europa) costringe se stesso ad imboccare un sentiero che lo porterà a perdere ogni sua sicurezza, certo che sia quello giusto. Perché nulla, per lui, sarebbe peggio che perpetrare l’errore di un padre assente che lo ha condizionato troppo nella vita, e al quale, tra una telefonata e l’altra, si rivolge dolente e minaccioso, quasi a volersi convincere che debba necessariamente comportarsi in modo diverso da lui.

Tom Hardy in una scena tratta da Locke
Tom Hardy in una scena tratta da Locke

Allo stesso tempo Ivan Locke, con i suoi tic, accarezza la barba cercando di mantenere la calma davanti alla catastrofe che si sta scatenando e di trovare una soluzione per tutto. Gestisce così, in un ininterrotto dialogo in viva voce con vari interlocutori, più situazioni al limite: la sua famiglia che lo attende per la partita e che scopre lungo il tragitto che tutto sta per cambiare; il licenziamento in diretta, nonostante il quale Locke continua a seguire il lavoro a distanza perché comunque tutto riesca al meglio; la vicenda della smarrita e fragile Bethan che lo aspetta a Londra. Nel frattempo conosciamo altri personaggi della sua quotidianità, come il capo, memorizzato al telefono come “Bastard”, e il collega Donal, forse un po’ troppo avvezzo all’alcol, al quale Locke affida l’intera gestione della colata.

Tom Hardy in una scena tratta da Locke
Tom Hardy in una scena tratta da Locke

Al di là della scrittura perfetta, ciò che colpisce di questo film è la grande prova attoriale di Tom Hardy che lavora per sottrazione, usando solo toni bassi, senza scene urlate o commiserazioni, solo sguardi, gesti e parole, donandoci un eroe comune che ha le idee chiare, sa quello che deve fare e porterà il suo compito a termine senza mai vacillare, ritrovandosi, proprio lui, razionale e meticoloso in tutti i campi, ad affidare all’improvvisazione e al caso il suo lavoro e la sua vita. Suggestiva la scelta del regista di far percorrere l’ultimo tratto di strada a Ivan da solo, lasciando lo spettatore nell’auto. Quello che accadrà dopo, così come tutto il prima, riguarda solo lui. L’unica cosa davvero importante per Knight sono le motivazioni che hanno portato il protagonista a guidare fino a Londra.

Locke è disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video.

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