fbpx
Connect with us
La serie A in 5 punti

Sport

Dall’Inter capolista al solito razzismo negli stadi italiani

L’Inter vince il derby e vola, Llorente già idolo a Napoli e il problema razzismo. Ecco cos’è successo nella quarta giornata di serie A.

La serie A in 5 punti
Tempo di lettura: 3 minuti

Il bollettino del derby: l’Inter è già squadra, il Milan no

Sabato sera è andato in scena il 224esimo derby della Madonnina, che ha visto l’Inter imporsi per 2-0. Il risultato rispecchia quanto visto in campo e sopratutto la situazione delle due squadre al momento. I nerazzurri con questa vittoria hanno consolidato la vetta della classifica e reagito al deludente pareggio all’esordio in Champions League contro lo Slavia Praga. La mano di Conte si vede eccome, l’Inter ha già compattezza e una mentalità diversa dal passato, più sicura e meno “pazza”. Situazione opposta per i cugini rossoneri che escono dalla Stracittadina con meno certezze di prima. Il Milan visto nel derby non è una squadra in grado di lottare per l’Europa. I ragazzi di mister Giampaolo non sono mai stati in grado di preoccupare la difesa interista, finendo in totale confusione e rassegnandosi alla sconfitta. L’allenatore si è giustificato menzionando la minore esperienza della sua squadra, visti i tanti giovani presenti in rosa. Ma siamo davvero sicuri che questo sia il vero problema?

Llorente fa volare il suo Napoli

Il Napoli espugna lo stadio Via del Mare, chiudendo una settimana da urlo; con tre vittorie in otto giorni. A prendersi la scena un po’ a sorpresa è l’ultimo colpo della scorsa sessione estiva di calciomercato, Fernando Llorente. L’ex Tottenham e Juventus si è presentato con tre gol, di cui uno ai campioni del Liverpool, e un assist in appena 133 minuti. Pensare che il 34enne spagnolo era stato etichettato come “bollito”. Finalmente Carlo Ancelotti sembra aver trovato la giusta quadratura e la vittoria contro il Liverpool ne è una conferma. Adesso Napoli può davvero sognare veramente grazie al suo Re Leone.

Fernando Llorente
copyright Il Globo

Il razzismo, il simbolo nero del nostro calcio

Altra domenica e altro episodio di razzismo sugli spalti degli stadi italiani. Durante l’incontro tra Atalanta e Fiorentina si sono sentiti dei cori di stampo razziali indirizzati verso il terzino viola Dalbert; l’arbitro Orsato ha poi sospeso per 3 minuti la sfida. Il tutto condito dalla marea di fischi che ha ricoperto l’annuncio dello speaker contro questi episodi. La cosa grave non sono solo gli insulti ma anche la totale leggerezza con la quale stiamo affrontando la questione. Già in settimana il giudice sportivo aveva deciso di non sanzionare gli ululati e gli insulti dei tifosi di Cagliari e Hellas Verona. La situazione è ben più grave di come viene “combattuta”; se non si affronta in maniera adeguata la questione non potrà che peggiorare.

L’eterno Buffon che guida la Juve

Gianluigi Buffon è stato uno degli acquisti più sorprendenti della scorsa estate. Il portiere carrarino, dopo appena un anno di PSG, è tornato alla Juventus per fare da sostegno a Szczesny e magari anche per abbattere qualche altro record. Sabato è finalmente sceso in campo per il suo “secondo” debutto e lo ha fatto non solo per eguagliare il record di maggiori presenze di un italiano con i club di Paolo Maldini, ma anche per salvare i suoi, a suon di parate, dagli assalti di un fantastico Verona. Alla tenera età di 41 anni 7 mesi e 24 giorni è stato il migliore dei suoi nella prima vittoria di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus. Attenzione, perché Gigi non scherza.

Gianluigi Buffon

La Fiorentina diverte ma è ultima

Dopo quattro giornate di Serie A molti appassionati si sono innamorati della Fiorentina e del suo calcio spettacolare dovuto anche al frizzante mix tra esperienza e gioventù. Il debutto con il Napoli, il pareggio con la Juve fino alla partita di ieri contro l’Atalanta hanno visto i ragazzi di Montella fare il proprio gioco nonostante di fronte avessero squadre ben più attrezzate. Il progetto del nuovo presidente Rocco Comisso è intrigante ed ha risvegliato la passione dei tifosi Viola ma allo stesso tempo dopo quattro partite i viola si ritrovano con soli due punti e in fondo alla classifica. La Viola non vince in campionato da ben 18 partite (l’ultima volta contro la SPAL il 17 febbraio). La situazione non è delle migliori ma tutto sommato era preventivabile visto che i toscani hanno affrontato le prime tre forze dello scorso campionato (giocandosela ad armi pari). Mercoledì al Franchi arriva la Sampdoria, che si è sbloccata solamente ieri con la vittoria contro il Torino. Importante non ripetere gli ultimi 10 minuti contro l’Atalanta quando, sopra di due gol, hanno permesso l’insperata rimonta dei bergamaschi.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti al nostro canale Telegram

Telegram

Seguici su Instagram

Loading...

Seguici su Facebook

Ultimi articoli

Leggi anche...

Connect