fbpx
Connect with us
Benedetta Porcaroli e Alice Pagani, protagoniste di Baby

Serie Tv

La libertà ha un prezzo e le baby squillo sono pronte a pagarlo

E’ il momento delle scelte per la baby squillo dei Paroli: proseguire con la loro doppia vita o tornare ad essere delle semplici studentesse?

Tempo di lettura: 3 minuti

Da dove partire per parlare di Baby 2? Forse da questa frase, che riassume il tema a cui graviteranno attorno gli episodi della seconda stagione della serie italiana targata Netflix: “Anche se tutto sembra ancora possibile, le scelte che fai rimangono ed è da quelle che dipende la persona che sarai un domani.

Scelte. Sono quelle che si ritrovano ancora una volta a fare Ludovica e Chiara, le due studentesse di un prestigioso liceo dei Parioli. Scegliere se continuare ad avere una doppia vita (quella che le vede studentesse la mattina e baby squillo la notte) o scegliere se tornare ad essere quelle di prima. Ma la vita di tutti i giorni, la routine quotidiana, i rapporti logori o del tutto inesistenti, financo surreali, con i propri genitori, sono tutti aspetti che hanno fatto sì che Chiara e Ludovica si costruissero una seconda vita; una vita fatta di trasgressione, di bugie, di compromessi. Qual è, quindi, per loro, la dimensione ideale?

Benedetta Porcaroli e Alice Pagani, protagoniste di Baby

A vedere i primi tre episodi della seconda stagione – su Netflix dal 18 ottobre – sembra che entrambe le vite stiano strette a Ludovica e Chiara. Prendiamo quest’ultima, il personaggio che rispetto all’amica ha un’evoluzione più evidente. Chiara si trova davanti ad un bivio: per lei è impossibile far coesistere le due vite. Deve prendere una decisione chiara e precisa. Soprattutto adesso che i sentimenti sono entrati in gioco e il suo cuore batte nei confronti di Damiano. Ed è proprio l’aspetto sentimentale – a cui tiene o in qualche modo si sforza per far sì che questa, per lei, sia una relazione “sana” – che riserva a Chiara il difficile compito di accettare un compromesso. E questo compromesso la porterà nuovamente nel torbido giro delle escort e a ritrovare la sua seconda identità, quella di Emma, la baby squillo oggetto del desiderio degli uomini più facoltosi della Capitale.

Ludovica, invece, sembra vivere il tutto con più leggerezza, come se ormai in quel ruolo, quello della baby squillo, si trovasse perfettamente a suo agio. E’ tutta apparenza, ovvio, perché i suoi fantasmi interiori sono pronti ad uscire e a fare il botto da un momento all’altro. E un motivo di inquietudine glielo offre anche il suo nuovo professore di letteratura. I rapporti con la madre, poi, continuano nel solco della menzogna e del non detto. Quando quest’ultima, in cantina, si trova davanti ad una sterminata fila di buste contenenti abiti griffati due domande se le fa. Ma il desiderio, neanche poi così vivo, di scoprirne di più viene meno quando Ludovica lascia alla madre una busta piena di soldi per scongiurare la chiusura del suo negozio.

Benedetta Porcaroli

Gli adulti continuano a non fare una bella figura, così presi dalle loro manie di protagonismo o nel patetico tentativo di costruirsi relazioni di stampo adolescenziale. La loro immaturità, se vogliamo, in quest’inizio di stagione è ancora più evidente del solito. Forse, in questo caso, il continuare a rimarcare la mancanza di una precisa personalità degli adulti non aggiunge niente di nuovo a quanto detto nel corso della prima stagione. Più interessante, invece, quando al centro della scena ci sono solo loro, i ragazzi. Ma non tutto anche lì funziona nel verso giusto. Gli episodi di bullismo omofobo nei confronti di Fabio, ad esempio, sono trattati nella solita in maniera in cui vittima e carnefice tendono a confendersi. O la logora e insignificante relazione clandestina tra prof e studente.

Tutto questo, va ribadito, è quello che viene a galla nei primi tre dei sei episodi che compongono la seconda stagione. Che qualche pregio, va ribadito, ce l’hanno. Al netto di qualche sbavatura, la scrittura della serie appare più matura rispetto alla prima stagione, in particolare nel narrare il percorso delle due protagoniste principali.

Ti potrebbe interessare anche: El Camino è la seconda possibilità per Jesse Pinkman

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti al nostro canale Telegram

Telegram

Seguici su Instagram

Loading...

Seguici su Facebook

Ultimi articoli

Leggi anche...

Dune Due Dune Due

Dune Due – la recensione del film di Denis Villeneuve con Timothée Chalamet

Cinema

La zona d'interesse La zona d'interesse

La zona d’interesse – recensione del film di Jonthan Glazer con Christian Friedel

Cinema

Wonka Wonka

Wonka – Recensione del film di Paul King con Timothée Chalamet

Cinema

Connect