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La guerra della TV ha inizio

Sono in arrivo molti nuovi servizi streaming, oltre alle vecchie glorie della televisione nostrana. La guerra della TV è iniziata.

Tempo di lettura: 4 minuti

Si era tranquilli. Ci si sedeva davanti alla TV e si scorrevano i canali per vedere qualcosa durante la serata. La scelta era tra la TV generalista (Rai e Mediaset, principalmente) e Sky, la TV satellitare a pagamento. Poi è arrivata Amazon Prime Video. Poi Netflix. Fin’ora la situazione era gestibile. Ma dal 1° novembre, a partire dagli Stati Uniti e a seguire sugli schermi del resto del mondo, arriveranno una lunghissima serie di nuovi servizi streaming che promettono di complicare parecchio la vita di chi ama guardare la TV, ampliando a dismisura l’offerta. Riusciremo mai a vedere tutto?

Chi sta bene

  • Mamma Rai. La Rai ha i suoi prodotti, generalmente localizzati su un pubblico italiano che continuano a mietere successi, nonostante i format decisamente obsoleti come il Festival di Sanremo. Ma è intrattenimento per famiglie ed è quasi inossidabile. Inoltre, la Rai ha i suoi talenti di punta con un loro pubblico: Fazio, Angela (padre e figlio) e altri che forniscono all’azienda di stato un pubblico fedele e introiti pubblicitari. Per quanto riguarda il cinema e le serie TV, motivo del contendere dei prossimi mesi e anni, anche qui la Rai ha il suo pubblico: Montalbano va sempre benissimo, così come Don Matteo. Inoltre sta lanciando il suo nuovo Rai Play con Fiorello come testimonial: il nuovo sito mette in evidenza lo sterminato catalogo della TV di stato. Ormai la guerra della TV generalista con Mediaset è alle spalle e la Rai ha vinto su tutti i fronti
  • La7. Si è ricavata la sua nicchia: dopo un inizio un po’ faticoso ha ormai trovato la sua strada nel giornalismo in TV. I programmi di punta sono tutti condotti da giornalisti e hanno come sfondo la politica. Il TG della rete è condotto da Mentana che va forte sui social con le sue maratone, c’è Floris al martedì, Piazzapulita, la Gruber e via elencando.
  • Prime Video. Al contrario di Netflix, Amazon Prime video è arrivata piuttosto in sordina un anno prima: nel dicembre 2016 con meno contenuti e di meno appeal. Ma sta mettendo a segno una serie di “colpi” non indifferenti sul mercato: l’esclusiva dei film Paramount e Leone, ad esempio. Pur avendo un catalogo e un numero di produzioni molto minore rispetto a Netflix ha alle spalle il gigante dell’e-commerce e di conseguenza non ha problemi di finanziamento. Le serie prodotte direttamente stanno crescendo di quantità e qualità e sta lavorando molto localmente, fattore che sicuramente aumenterà il pubblico e gli spettatori. Essendo poi in un pacchetto unico con gli altri servizi di Amazon gode sempre di un non piccolo vantaggio rispetto ai concorrenti diretti.
  • Tim Vision. È la piattaforma streaming di Tim. Pur essendo molto piccola e non proponendo produzioni originali ha dalla sua un gran numero di produzioni italiane che attirano sempre il pubblico nostrano e contemporaneamente “noleggia” i contenuti a pagamento.

Chi sta male

  • Mediaset. Persa la guerra della TV generalista contro la Rai, persa la guerra della Pay TV contro Sky è probabilmente il polo più in crisi e il futuro non è roseo. L’impero di Berlusconi è ridotto ormai solo alla TV generalista. Dopo aver tentato e fallito l’avventura di Premium il “biscione” ha dovuto ripiegare e puntare di nuovo sulla cara vecchia concorrenza alla Rai, anche se le punte di diamante stanno invecchiando (De Filippi, Scotti) e non si vedono nuovi talenti all’orizzonte. Sul fronte delle serie TV le produzioni originali sono poche ma ha appena stretto un accordo per la produzione di cinque film con Netflix. L’arrivo prossimo venturo dei servizi in streaming potrebbero togliere ulteriore pubblico alla principale TV commerciale italiana.
  • Sky. Un anno fa, uscita vittoriosa dalla guerra contro Mediaset premium, Sky sembrava una corazzata imbattibile. Invece sul fronte cinema sta perdendo colpi, i talent che la facevano da padrone (X-Factor e Masterchef su tutti) stanno perdendo pubblico e sul fronte serie TV vanta alcune produzioni originali, ma la tempesta in arrivo farà calare drasticamente i contenuti disponibili. Inoltre è stata recentemente acquisita da Comcast (in pratica: Universal) e quindi è possibile che la struttura di Sky cambi radicalmente. Dalla sua ha un accordo di lunga durata con Warner/HBO che non sbarcheranno a breve con la loro piattaforma dedicata (HBO max) e che potrebbero fornire contenuti di pregio a Sky per gli anni a venire.
  • Netflix. Sbarcata in Italia in pompa magna nel dicembre del 2017, in meno di due anni ha conquistato circa due milioni di persone. Ad oggi vanta un catalogo immenso (sua vera forza) ed è senza dubbio la regina dello streaming ma è un gigante dai piedi di argilla fondando i suoi ricavi unicamente sugli abbonamenti che dipendono strettamente dai contenuti che a breve saranno molti di meno perché torneranno alle piattaforme dei concorrenti. Per questo motivo ha avviato una strategia di collaborazione con le realtà già presenti in Italia: film con Mediaset, collaborazione con la Rai e la possibilità di visione direttamente all’interno del decoder Sky. Vedremo come se la caverà, ma Amazon, Disney e gli altri in arrivo saranno agguerritissimi e, soprattutto, hanno altre fonti di guadagno con cui sopperire ad eventuali perdite.

Arrivano le corazzate

  • Apple TV+. È sbarcata nel nostro paese il 1° novembre. Naturalmente la casa di Cupertino ha fatto le cose in grande presentandosi all’avvio con diverse serie originali e senza puntare su contenuti terzi. Il catalogo sarà inizialmente particolarmente risicato ma si espanderà velocemente. Apple ha dalla sua l’enorme capacità di finanziamento e uno zoccolo duro di fedelissimi. Inoltre il servizio viene lanciato al prezzo popolarissimo di 5 euro al mese e si pone quindi come un fortissimo concorrente.
  • Disney+. Arriverà presumibilmente all’inizio del 2020 (in America apre il 12 novembre) ma è già adesso la macchina da battere. Appena aprirà i battenti metterà sul piatto tutti i suoi “pezzi da 90”: non sono tanto i freddi numeri a fare impressione (500 film e 7000 episodi di serie TV) quanto la qualità dei contenuti. Disney arriverà davvero a gamba tesa sul mercato con tutti i suoi prodotti migliori: i film Disney e Pixar, una selezione dei successi Fox e poi Marvel e Lucasfilm. Detto in un’altro modo: tutto il Marvel Cinematic Universe, Avatar, Pirati dei Caraibi, Star Wars, Indiana Jones, i Simpson, L’era glaciale e molto, molto altro.
  • Hulu. Al momento non ci sono piani di arrivo in Europa, ma prima o poi arriverà essendo un’altra proprietà del gruppo Disney e andrà a completare l’offerta di Disney+ con i contenuti non adatti alle famiglie.

Non è finita qui, ma le altre piattaforme in arrivo promettono di essere più piccole e di minore impatto. Insomma: la guerra è appena cominciata.

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