L’Academy ha annunciato le nominations agli Oscar 2020 (ovvero per i film usciti in sala nel 2019): non ci sono grandi sorprese. L’Academy, almeno per quanto riguarda le candidature – a parte alcune sorprese – ha scelto di andare sul sicuro. L’asso pigliatutto, con 11 nomination è il Joker di Todd Phillips, già trionfatore a Venezia, non senza qualche polemica. Per quanto sia senz’ombra di dubbio la sorpresa della stagione (costato relativamente poco e affidato ad un regista che aveva realizzato solo commedie è stato un successo planetario e sta mietendo premi su premi) è un film non esente da difetti. Schiacciato dall’immenso protagonista sembra più un one-man show che un film, ma di certo merita buona parte del successo che ha ottenuto.
Con 10 candidature ci sono tre pesi massimi di Hollywood: C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino, The irishman di Martin Scorsese e 1917 di Sam Mendes. Tutti e tre i registi sono avvezzi a vincere statuette e poiché sono tutti candidati per la migliore regia, la loro battaglia sarà probabilmente la più interessante della serata. Unico outsider nella categoria registi è Bong Joon Ho, coreano, candidato per Parasite già vincitore a Cannes.

In realtà due cose saltano subito all’occhio: nonostante le infinite e sterili polemiche degli anni passati l’Academy ha deciso di candidare (e quindi premiare) solo film di bianchi con bianchi fatti da maschi bianchi. Nell’anno in cui potrebbe essere rieletto Trump, sarà un caso? Rimane il fatto che Le Mans 66 è un film di James Mangold che racconta la sfida tra due uomini, The irishman ruota attorno ai tre uomini protagonisti (Al Pacino e Joe Pesci sono nominati nella stessa categoria, mentre è stato escluso Robert De Niro dalla lista dei protagonisti), Jojo rabbit è girato da un uomo con protagonisti maschi, lo stesso dicasi di Joker, 1917 e C’era una volta a… Hollywood. Unica candidatura tutta al femminile è il Piccole donne di Greta Gerwig con un cast, ovviamente, tutto femminile. Storia di un matrimonio e Parasite, hanno un cast composto, sebbene con registi uomini.
Stessa discorso vale anche per la presenza “black”, ridotta ai minimi termini: l’unica candidatura di peso è quella di Cynthia Erivo per il film Harriet. È facile prevedere quindi polemiche su polemiche per queste scelte.

Tra le sfide più accese sicuramente ci saranno quella tra Leonardo Di Caprio e Brad Pitt, entrambi attori (ma in categorie diverse) per C’era una volta a… Hollywood simile a quella tra Anthony Hopkins e Jonathan Pryce per I due Papi. Ancora più accesa sarà la sfida tra Al Pacino e Joe Pesci addirittura nella stessa categoria per The Irishman.
Adam Driver e Scarlett Johannson sono candidati entrambi tra i protagonisti per il bellissimo Storia di un matrimonio; ma la Johannson è candidata anche tra le non protagoniste per Jojo Rabbit dove trova Laura Dern candidata per il suo ruolo in Storia di un matrimonio.
Particolare la situazione per la già citata Cynthia Erivo: unica candidata di colore tra le attrici protagoniste è candidata anche all’Oscar per la miglior canzone. Un po’ come successe l’anno scorso a Lady Gaga candidata tra le attrici e per la canzone per il film A star is born (per la cronaca: vinse l’Oscar per la canzone Shallow e non l’ottenne per l’interpretazione).
Sempre nella categoria per la miglior canzone è impossibile non notare la presenza di ben due canzoni Disney: I Can’t Let You Throw Yourself Away di Randy Newman (da Toy Story 4) e Into the unknown di Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez (da Frozen 2). Ma attenzione a Elton John che ha già vinto il Golden Globe con la sua (I’m gonna) Love me again da Rocketman.
Naturalmente, tutta l’attenzione alla fine sarà puntata sull’Oscar più importante: quello al miglior film. Difficile dire adesso chi vincerà: certo Joker, C’era una volta a… Hollywood, 1917 e The Irishman sembrano i favoriti ma, appunto, è già una corsa a quattro, apertissima. E le ultime edizioni degli Oscar ci hanno abituato a diverse sorprese (ricordate la vittoria di Moonlight quando tutti scommettevano su La la land?) quindi non sarebbe una sorpresa veder vincere Piccole donne, per il discorso fatto prima, o Parasite, apparentemente un totale outsider.
Non resta che aspettare: la sera (notte, in Italia) del 9 febbraio sapremo.
