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Perché gli eSports sono lo sport del futuro

Conosciamo meglio il mondo dei videogiochi competitivi, un settore in continua crescita, capace di colmare il vuoto negli appassionati sportivi.

Tempo di lettura: 3 minuti

In questo periodo di emergenza il nostro mondo si è letteralmente fermato. Questo ha condizionato anche il mondo dello sport, con numerose cancellazioni oppure rinvii di eventi (tra cui le Olimpiadi spostate al 2021). Ad approfittarne sono stati gli eSports, unici in grado di sopravvivere. In questi giorni gli eventi virtuali stanno riempendo il vuoto lasciato negli appassionati sportivi dal Covid-19.

Che cosa sono gli eSports?

Gli eSports, sport elettronici (dall’inglese electronic sports), sono attività che riguardano il giocare ai videogiochi a livello competitivo, organizzati come un torneo, con scontri diretti tra singoli o squadre. A oggi sono centinaia i videogiochi che compongono il panorama degli eSports, dei quali esistono vari generi: i videogiochi strategici, i Picchiaduro, Sparatutto in prima persona, giochi per computer multigiocatore e simulatori di guida e di discipline sportive (tra cui PES e FIFA).

Torneo eSports FIFA
Torneo eSports FIFA

Questi videogame possono essere giocare a livello amatoriale, semi-professionistico e professionistico, in base al livello degli eventi o tornei che vengono disputati sia online che dal vivo. 

Una crescita inarrestabile 

Il settore dei videogiochi competitivi è in crescita costante, tanto che al termine dell’anno supererà il miliardo di dollari di introiti, senza considerare le entrate delle trasmissioni degli eventi (Newzoo). L’Asia orientale rappresenta il motore trainante di questo movimento; la Cina è il mercato più ricco (stimato a 385 milioni di dollari nel 2020), mentre la Corea del Sud è considerata la patria degli eSports dove i documenti d’identità dei videogiocatori riportano l’username utilizzato nelle piattaforme da gioco. Gli Stati Uniti sono stati il primo paese occidentale a riconoscere ai pro-gamers (giocatori che svettano nelle classifiche delle rispettive discipline) lo status di atleti professionisti.

Il celebre gioco League of legends
Il celebre gioco League of legends

Dal 2 ottobre al 10 novembre si sono tenuti i campionati mondiali di League of Legends, videogame di azione e strategia (considerato uno dei più popolari al mondo) che ha registrato oltre 100 milioni di spettatori totali, con un picco di 44 milioni di spettatori in contemporanea durante la finale vinta dal team cinese FunPlus Phoneix (che ha portato a casa il premio di 1 milione di dollari). Non sorprende quindi il fatto che i campioni di eSports siano considerati delle vere e proprie star, capaci di strappare contratti milionari e con numerosi tifosi al loro seguito.

Il sogno olimpico

Nonostante gli eSports non prevedano alcun tipo di movimento o attività motoria, essi vengono considerati da molti come uno sport vero e proprio. Il dibattito se questa attività sia da riconoscere come uno sport e se porti realmente dei benefici ai ragazzi è aperto. Ciò nonostante, l’ipotesi che gli eSports diventino disciplina olimpica si fa sempre più probabile, tanto che il CIO sta valutandone l’inserimento già dalle Olimpiadi di Parigi del 2024. Una decisione che potrebbe far storcere il naso a molti, ma che rappresenterebbe la definitiva ascesa di questo mondo. Gli eSports da qualche anno sono già entrati nel mondo dello sport; in Italia è da poco nata la Serie A eSport e ormai ogni club di A possiede giocatori che li rappresentano durante gli eventi o i tornei.

Andrea Saveri, campione del team eSports Ducati nel 2019
Andrea Saveri, campione del team eSports Ducati nel 2019

La MotoGP organizza il proprio campionato virtuale in parallelo a quello reale, giunto alla quarta edizione con grandissimi riscontri: nel 2019 ha trionfato AndrewZh (Andrea Saveri, pilota virtuale della Ducati) mentre le precedenti edizioni erano andate a Trastevere73 (Lorenzo Daretti della Yamaha). In questi giorni gli eventi virtuali stanno riempiendo il vuoto negli appassionati sportivi che, a causa dell’emergenza coronavirus, per un po’ di tempo non potranno tifare per i loro beniamini. Un’opportunità importate per il mondo dei videogiochi competitivi, che in questo periodo ha aumentato i suoi numeri ed è pronto a farsi sempre più spazio sulla scena.

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