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Cinema all'aperto

Cinema

Come riparte il cinema in Italia (e nel resto del mondo)

Ipotesi e soluzioni su come riparte la filiera dell’industria cinematografica, dai set alla sala.

Tempo di lettura: 7 minuti

Una luce in fondo al tunnel. E’ quella che si inizia a vedere in questi primi giorni di Fase 2 riguardo ai numeri diffusi ogni pomeriggio dalla Protezione Civile circa i contagiati da Covid-19, in lento ma in costante calo. E la luce torna ad accendersi anche all’interno delle nostre care sale cinematografiche, salutate fino a data da destinarsi poco prima della metà di marzo. Precisiamolo subito: i cinema, in Italia, non riapriranno. Almeno non a stretto giro. Ma nella giornata di oggi, venerdì 8 maggio, in concomitanza con la serata dei David di Donatello – cerimonia che sarà per forza di cose sobria e composta – alcuni esercenti, aderendo ad un flash mob su scala nazionale, tornano ad accendere le luci delle loro sale. Solo per una sera, solo per pochi minuti. Per dire che “Ehi, ci siamo anche noi, non ve ne dimenticate”.

Noi, nel nostro piccolo, da appassionati viscerali della settima arte, abbiamo manifestato fin da subito l’attaccamento a quel luogo dove ad ogni inizio proieizione la magia del cinema si ripete come la prima volta. Ma in attesa di capire quando e come le sale italiane torneranno ad accendere non solo le luci, ma anche i loro proiettori, vediamo quali sono i tenativi che si stanno facendo, da parte delle istituzioni e dalle associazioni di categoria, per far ripartire la filiera dell’industria cinematografica.

I set sono riaperti? Sì, no, forse

Partiamo dai set. La Regione Lazio ha annunciato la possibilità di riapertura dei set cinematografici e televisivi a partire da lunedì 4 maggio. Ma quante produzioni sono effettivamente tornate sul set nel terriotorio laziale? Da quel che risulta a Ultima Razzia nessuna. Il motivo, come ci spiega Daniele Barbiero, regista romano di corti e videoclip, è che i rischi sono molti perché ancora non è stato stilato un vero e proprio protocollo che garantisca la sicurezza dei lavoratori. La presidente dell’ANICA Francesca Cima, in una dichiarazione all’ANSA, ha affermato che “su questo (protocollo, ndr) stiamo collaborando, in accordo tra associazioni di produttori (Anica, Apa e Ape), con i sindacati, i rappresentanti degli artisti e gli stessi attori.

Set cinema

A confermare che i set non sono ancora ripartiti è anche Riccardo Tozzi, presidente di Cattleya, una delle società di produzioni più importanti d’Italia. Intervistato da RaiNews24 Tozzi ha affermato che “quello che non si è mai fermato è la raccolta delle idee e il lavoro sulle sceneggiature, lavori compatibili con lo smartworking. Ma le riprese vere e proprie sono ancora ferme“. La speranza, dice Tozzi, è quella di riprendere con le adeguate misure di sicurezza tra fine giugno e gli inizi di luglio.

E’ sempre Tozzi, poi, a spiegare uno dei veri motivi, oltre alle questioni di sicurezza, per i quali i set non si sono riattivati neanche nel Lazio, nonostante il via libera da parte della regione. E il motivo è da ricercare nelle assicurazioni che non vanno a coprire le calamità naturali come, ad esempio, le epidemie. Quindi, in assenza di assicurazione nessuno può “permettersi” di riaprire nessun set, principalmente perché i committenti (Sky, Rai, Netflix, ecc.) non accettano l’impegno e anche perché le banche non scontano i contratti. Finché non si trova una soluzione a questa problematica sarà difficile per tutti ripartire.

Drive-in o arene estive?

In queste ultime settimane si è parlato molto anche del ridare nuova linfa vitale ai drive-in, un modo per usufruire il cinema in massima sicurezza. Si arriva con la propria autovettura (in massimo 2 persone, anche perché il passeggero seduto nel sedile posteriore vedrebbe poco e niente), si parcheggia nel posto assegnato e seduti all’interno del proprio abitacolo si inizia a seguire il film.

In Italia è stato da poco sviluppato un progetto a livello nazionale chiamato LIVE DRIVE IN, ideato da un gruppo di addetti ai lavori del mondo dello spettacolo. L’intento è chiaro: fornire un’immediata risposta all’attuale chiusura delle sale cinematografiche, e non solo. Infatti il progetto prevede di portare sullo schermo anche spettacoli teatrali e concerti musicali. Dietro a questo progetto ci sono varie società specializzate nella produzione e allestimento di eventi come la Utopia srl, la Zoo srl, l’Italstage e la 3D Unfold.

Drive-in

Siamo sinceri. I drive-in appartengono principalmente alla cultura americana. E’ oltreoceano che sono nati attorno ai primi anni ’20 e sempre lì si sono diffusi riscuotendo un notevole successo. Riproporli nel 2020, esattamente un secolo dopo la loro nascita, sembra più un’operazione dettata dalla nostalgia che una reale risposta alla richiesta di far ripartire il cinema. E’ vero, come abbiamo già sottolineato, che il tutto si può svolgere in condizioni necessarie a garantire la sicurezza sanitaria, ma l’operazione presenta anche tutti i limiti del caso. I drive-in sono perfetti per chi possiede una macchina decappottabile. La maggioranza degli italiani, però, la macchina decappottabile non ce l’ha. Siamo sicuri che, nelle torride serate estive, basti il finestrino tirato giù per seguire il film senza correre il rischio di soffocare dal caldo? Quasi tutti, al giorno d’oggi, però, hanno l’aria condizionata. E’ vero. Ma tenere la macchina accessa per tutta la durata del film, oltre a consumare un bel po’, non è un toccasana per l’ambiente. 100 macchine accese per far girare l’aria condizionata al loro interno provocano anche un rumore fastidioso che distoglie l’attenzione dal film.

Personalmente punterei più su un ampliamento delle arene estive, che sono ormai una realtà consolidata di molte città italiane. Anche i comuni italiani più piccoli ne organizzano una. Con sedute distanziate l’una dall’altra e controlli all’entrata, credo sia una soluzione più percorribile rispetto all’affascinante ma un po’ problematica apertura dei drive-in. E in questa direzione sembrano puntare le principali associazioni di settore come l’ANEC e l’ANICA, che hanno ideato il Moviment Village per le arene estive con una programmazione che alterna i film già passati sul grande schermo – verosimilmente da settembre a marzo – a titoli ancora inediti.

Miocinema è la piattaforma della svolta?

Una delle iniziative più lodevoli riguardo al cinema è l’avvio, a partire dal 18 maggio, della piattaforma streaming Mio Cinema, l’unica, al momento, a venire in soccorso anche della sala cinematografica. Come funziona Mio Cinema? Il primo step è quello della registrazione (gratuita) al sito miocinema.it. Il secondo prevede la scelta di una sala del proprio comune di residenza tra una lista di cinema che hanno aderito all’iniziativa (per ora solo le sale del Circuito Cinema, ma se ne aggiungeranno altre nei prossimi giorni). La scelta del cinema è necessaria per accedere alle promozioni online e offline, poiché queste sono veicolate dalla sala su base locale. Una volta scelto, il contenuto è disponibile per 30 giorni e fino a 48 ore dal momento del primo clic sul pulsante play. Il 40% del prezzo del biglietto (7 euro per i film inediti, meno per altri più datati o comunque non in prima visione) finisce direttamente nella tasche della sala selezionata. In poche parole è come se si entrasse virtualmente nel proprio cinema di riferimento, aiutando l’esercente a sopravvivere con l’acquisto del biglietto.

La piattaforma nasce da un’idea di Lucky Red, Circuito Cinema e MyMovies e punta a proseguire anche una volta riaperte le sale. Si inizia, come già scritto, il 18 maggio con il lancio in prima visione de I miserabili di Ladj Ly​, film accolto con enfasi dalla critica al Festival di Cannes del 2019 dov’era presente anche l’ultimo film del talento canadese Xavier Dolan, Matthias & Maxime, disponibile anch’esso su Mio Cinema tra qualche settimana.

Mio cinema

L’intento è quello di coinvolgere anche altre distribuzioni – per il momento sono visibili solo una selezione di film del catalogo Lucky Red – che comunque, nel periodo di chiusura delle sale, non sono state con le mani in mano e hanno cercato di trovare una collocazione ai loro film che erano in procinto di uscire prima del lockdown. Basterebbe citare l’Universal che ha lanciato, a noleggio e in acquisto, il film d’animazione Trolls 2 (si parla di quasi 100 milioni di incasso con la release in digitale) o l’horror L’uomo invisibile. Vision Distribution ha seguito questo stesso percorso con 7 modi per farlo innamorare, debutto alla regia di Giampaolo Morelli, e il film di e con Lillo & Greg.

I cinema hanno già riaperto negli altri paesi?

Difficile rispondere a questa domanda con un sì o con un no. Solo restando in Europa si può notare come la situazione della riapertura delle sale è completamente spaccata a metà, tra paesi che stanno per riaprire le sale a breve e paesi che non hanno mai chiuso la saracinesca. Facendo un breve giro, scopriamo che in Gran Bretagna si stanno attuando in questi giorni piani per riaprire le sale a fine giugno. Ricordiamo che oltremanica sono circa 10/15 giorni più indietro rispetto all’Italia riguardo alla situazione epidemica. E ricordiamo anche che questa idea di riaprire le sale a fine giugno, in una piazza molto importante per il cinema come quella inglese, è dettata dal fatto che a luglio sono tuttora fissate le uscite di due pellicole dalle grandi prospettive d’incasso: Tenet di Christopher Nolan e il live action di Mulan della Disney.

In Norvegia i cinema hanno ripreso vita ieri, giovedì 7 maggio, con l’ingresso di sole 50 persone per sala, debitamente sedute a distanza di minimo un metro l’una dall’altra. In Danimarca, invece, dove le sale sono chiuse dall’11 marzo, ancora non è previsto un piano per la loro riapertura in sicurezza. In Irlanda si prevede di riaprirle in piena estate, esattamente il 10 agosto. La Spagna, insieme all’Italia uno dei paesi più colpiti dall’epidemia, pensa di riaprire le sale già dal 26 maggio, mentre nel vicino Portogallo è il 1° giugno il giorno preso in considerazione per riaccendere i proiettori. La Francia ancora non ha preso ancora una decisione aspettando di vedere come si evolve la curva epidemica dopo l’imminente inizio della Fase 2. Idem la Germania, dove è in ballo l’ipotesi di riaprire a partire dal mese di luglio.

Cinema chiuso

La Cina, il paese da dove è partita la pandemia, torna ad aprire le sale forse a giugno, dopo che un tentativo di riapertura è stato fatto nelle settimane passate ma che ha avuto vita breve a causa di un nuovo – seppur lieve -incremento dei contagi. La Corea del Sud ha già riaperto le sale da qualche giorno. E negli Stati Uniti? La stragrande maggioranza dei cinema è ancora chiusa, fatta eccezione alcune sale sparse per i vari stati, principalmente quelli del sud.

In attesa che anche l’Italia faccia la sua parte e torni, con tutte le precauzioni del caso, a riaprire le proprie sale cinematografiche. Quando? Ancora non si sa. C’è chi parla di settembre, chi addirittura di dicembre. O prima o dopo, è facile immaginare che per ogni cinefilo il giorno in cui tornerà a mettere piede all’interno di una sala, sarà uno dei momenti che ricorderà per tutto il resto della sua vita.

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