Ingeneroso legare il suo nome e la sua carriera ad una certa tipologia di film – che comunque, visti gli ultimi esempi usciti, è soltanto lui a tenere in piedi – che fanno storcere il naso ai più ma che inevitabilmente rendono più umano il cinema italiano, quello nel quale il neosettantenne Christian De Sica fa ancora la sua bella figura.
Mattatore in teatro, attore brillante, cantante di indubbia abilità, il figlio del grande Vittorio – che mai è stato figlio di papà e mai ha voluto esserlo – ha al suo attivo una carriera di altissimo livello. Ai film che hanno fatto la storia della commedia italiana si affiancano grandi interpretazioni in produzioni realizzate da grandi registi. Christian ha infatti lavorato con artisti del calibro di Pupi Avati, Tonino Cervi, Florian Henckel von Donnersmarck, senza dimenticare Luca Miniero, Fausto Brizzi, Sergio Corbucci e i “classici” fratelli Vanzina e Neri Parenti e le collaborazioni con il cognato ed ex compagno di scuola Carlo Verdone e ancora le apparizioni nel film di papà Vittorio “Una breve vacanza” (1973) e nella serie Tv di Roberto Rossellini “Blaise Pascal”.

Perché De Sica è ancora il numero uno
Perché all’interno di film senza dubbio di facile consumo ha messo in scena i tanti vizi e le altrettante virtù degli italiani. Ed ecco Marcello, l’attore spiantato al fianco di Carlo Verdone in “Borotalco”, Felicino Carraro in “Sapore di Mare”, l’indimenticabile Roberto Covelli nel primo e storico “Vacanze di Natale”, l’altrettanto immortale Don Buro di “Vacanze in America”, e ancora “Spina, Alberto Spina” nella saga dei Pompieri, Antonio Borazzi da Cantalupo in Sabina, star in “Grandi Magazzini”, il cantante Ciardulli autore di “Collant Collant”, vincitore del Samurai d’Argento e vittima dello schiaffo di Anagni in “Compagni di Scuola” e Cesare Proietti, alias Cristiano Gardini, nel cult “Fratelli d’Italia”, senza dimenticare i beceri avvocati Trivellone e simili che hanno reso godibili film senza dubbio dimenticabili.
In ogni personaggio c’è un pizzico di noi, delle nostre contraddizioni e del nostro essere tipicamente italiani. E questo è Christian De Sica, splendido settantenne. Un attore italiano – che ha dimostrato, a teatro ma non solo – di saper essere di un livello elevato, e di possedere classe ed eleganza – che ha rappresentato e reso omaggio all’essenza di tutto quello che c’è in noi, nel bene e nel male. Perché, piaccia o non piaccia, i cinepanettoni e le commedie “facili” raccontano quello che siamo, e che, per fortuna o purtroppo, saremo per sempre.
Auguri Christian (da uno dei tuoi fan più accaniti!).
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